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ANTEPRIMA MULTIMEDIALI

Il segmento testuale New Deal è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 187Entità Multimediali , di cui in selezione 22 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 256

Brano: Roosevelt, Franklin Delano

ventò presidente degli Stati Uniti (v.). Il mandato gli venne riconfermato (fatto unico nella storia americana) nelle tre elezioni che seguirono (1937, 1941, 1945), facendo durare la sua presidenza per 13 anni.

li New Deal

Roosevelt venne chiamato a reggere le sorti degli Stati Uniti nel pieno della più grave depressione mai attraversata dal paese (v. Crisi economica del 1929). Alla sua schiacciante vittoria contribuirono diversi fattori: il diffuso malcontento per l’esitante politica antidepressiva del presidente repubblicano Hoover; i timori di una “rivoluzione” imminente; la particolarità del suo stile politico, basato su un ampio uso dei massmedia (famose le sue « chiacchierate al caminetto » radiofoniche) e sul ricorso a eminenti esperti (il cosiddetto « trust dei cervelli »). Decisivo fu però il vigore[...]

[...]ntidepressiva del presidente repubblicano Hoover; i timori di una “rivoluzione” imminente; la particolarità del suo stile politico, basato su un ampio uso dei massmedia (famose le sue « chiacchierate al caminetto » radiofoniche) e sul ricorso a eminenti esperti (il cosiddetto « trust dei cervelli »). Decisivo fu però il vigore con cui il neopresidente rispose alle domande di sicurezza provenienti dal paese, annunciando un nuovo patto sociale: il New Deal (v.) che abilmente si proponeva come un progetto di allargamento delle basi dei consensi, in quanto puntava alla ripresa deM’economia capitalistica attraverso un più deciso intervento statale e facendo leva sulla formale ammissione ai processi decisionali di alcuni strati sociali (lavoratori sindacalizzati, agricoltori, ceti medi urbani) che ne erano stati fino ad allora esclusi.

D’altra parte, il New Deal fu caratterizzato non tanto dalla coerenza del progetto, quanto da un diffuso sperimentalismo che finì col riflettere i rapporti politici prevalenti nelle varie fasi, nel paese e all'interno della stessa amministrazione; quest’ultima, lungi dall’essere omogenea, era infatti rappresentativa di tendenze spesso oggettivamente in contrasto tra di loro (pianificatori, antimonopolisti, inflazionisti, keynesiani).

Nel cosiddetto “primo New Deal” (19331935) prevalse l’obiettivo della pianificazione economica sotto l'egida di una miriade di nuove agenzie governative: nei suoi primi “cento giorni”, Roosevelt varò una riforma del sistema creditizio e bancario, programmi di assistenza ai disoccupati e di sostegno dei redditi agricoli. Ma l'elemento forse più significativo del piano di riequilibrio deH’economia fu l’istituzione della N.R.A., un’agenzia governativa preposta alla redazione di codici di “concorrenza leale” e di quote di produzione tra le associazioni industriali, in un quadro giuridico fondato sulla contrattazione collettiva[...]

[...]li industriali, operai non sindacalizzati, braccianti, piccola borghesia urbana e rurale) e l’abbandono di fatto della coalizione governativa da parte degli industriali che, di fronte ai primi risultati positivi, reclamavano nuovamente la loro libertà d'azione, indusse Roosevelt a imprimere al suo programma una decisa svolta riformista: con l’appoggio di un Congresso assai meno conservatore, uscito dalle elezioni intermedie del 1934, il “secondo New Deal” (19351937) vide così una ripresa della legislazione antimonopolistica, un deciso aumento delle spese statali con un nuovo sistema di sicurezza sociale e un imponente programma di lavori pubblici, e soprattutto una legislazione sindacale (Wagner Acf) che, riconoscendo il sindacato come interlocutore di diritto dei grandi gruppi e istituendo un organo di mediazione dei conflitti industriali, mirava a incanalare nella trattativa le crescenti agitazioni sindacali.

Le elezioni presidenziali del 1936 riconfermarono trionfalmente in carica il presidente, conferendogli una sorta di mandato della [...]

[...]no in omaggio alleterno feticcio del pareggio del bilancio), ma in parte dovuta anche alla protesta di un padronato ancorato a un liberismo classico e che, con lo « sciopero degli investimenti », intendeva contrastare le tendenze “totalitarie” e “socialisteggianti” del governo Roosevelt. Tali tendenze erano sembrate confermate dal tentativo del 193536 di “imbavagliare” la Corte Suprema che aveva dichiarato anticostituzionali molte iniziative del New Deal.

La crisi del 1937 aprì quindi una fase nuova della politica di Roosevelt che, dal 1938, adottò una politica keynesiana di espansione fiscale, strumentalizzandola peraltro alla ricerca di un rinnovato accordo tra governo e industriali attraverso un riorientamento delle spese statali dagli obiettivi sociali alla economia di guerra.

Seconda guerra mondiale

Fino al 1939 Roosevelt, che pure era di formazione wilsoniana, aveva subordinato in misura pressoché

totale la politica estera alle esigenze interne, tanto da aver determinato (con l’abbandono del gold standard)I il fallimento del[...]

[...]el

7.12.1941 a Pearl Harbour (v.) si ebbe da parte degli U.S.A. la dichiarazione ufficiale di guerra alle potenze dell'Asse, tanto che sarà avanzata in sede storica l’ipotesi che il presidente, pur essendo a conoscenza del piano di aggressione giapponese, non avesse fatto nulla per impedirlo, proprio per soffocare le ultime resistenze isolazionistiche del Congresso.

In effetti, l’entrata in guerra degli U.S.A. portò a compimento ciò che il New Deal aveva fallito, cioè con



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 113

Brano: [...]ione degli istituti parlamentari, delle libertà civili e politiche, dei diritti sindacali, bensì su una loro regolamentazione fondata su un largo consenso. L’assenza di un movimento socialista che si ponesse obiettivi rivoluzionari e la forza di un capitalismo che non aveva bisogno di ricorrere al fascismo per garantirsi il mantenimento del potere permisero l’attuazione del « nuovo corso » senza che intervenissero mutamenti costituzionali.

Il New Deal non costituì affatto, come insinuarono i suoi detrattori di parte conservatrice, un tentativo per abbattere il sistema capitalistico; al contrario, esso fu un correttivo indovinato per salvaguardarlo, tanto che i grandi monopoli ne uscirono rafforzati e poterono superare indenni la crisi, fino a presentarsi come potenza egemonica nella guerra mondiale che sarebbe scoppiata pochi anni dopo.

Economia di guerra

Nei primi tempi il New Deal consistette soprattutto in misure atte a fronteggiare la crisi economica nei suoi aspetti più immediati: riduzione della circolazione monetaria, introduzione di nuove tasse, diminuzione delle spese governative, taglio degli stipendi ai dipendenti

pubblici. Consolidato il bilancio, si passò dalla politica deflazionistica al controllo dell'inflazione, allo scopo di aumentare la capacità di acquisto, tenendo però sotto controllo i prezzi per favorire i consumi e la ripresa deN’attività produttiva. Una misura di grande importanza fu l’abbandono (aprile

1933) della base aurea del dollaro, co[...]

[...]do come punto di riferimento essenzialmente gli indici di produttività. Un’altra legge stabiliva che le industrie fissassero dei « codici di leale concorrenza » al fine di regolare i prezzi, la durata della giornata lavorativa e i minimi salariali. Una misura, questa, che indipendentemente dalla volontà del legislatore finì per consentire ai monopoli di allargare il proprio campo di azione senza dover sottostare a controlli validi.

Il secondo New Deal

A partire dal 1935 Roosevelt iniziò una più intensa attività riformatrice, tanto che si parlò di un secondo New Deal. Gli ambienti più reazionari, e in particolare la Lega americana della libertà e i gruppi fascistoidi raccolti intorno al generale Douglas Mac Arthur, osteggiarono ancora una volta l’opera del presidente, ricorrendo anche alla Corte suprema, tradizionale roccaforte del capitalismo americano. Roosevelt seppe difendersi, dimostrando di non essere affatto un avversario del sistema, ma soltanto assertore di un capitalismo più avanzato.

Il New Deal ebbe notevole conseguenze anche sul lavoro intellettuale, promuovendo la ricerca scientifica e l’allargamento della cultura a tutti i livelli, con l'apertura di nuove scuole, biblioteche ecc.. Negli anni in cui in Europa il nazifascismo elevava la soppressione della libertà individuale a sistema di governo, gli Stati Uniti diventavano per gli uomini di cultura europei la « terra della libertà ». L’emigrazione dai paesi fascisti portò negli Stati Uniti centinaia di letterati, studiosi, umanisti, musicisti, scienziati (tra cui Thomas Mann, Sigmund Freud, Arturo Toscanini, Bela Bartok, Bertolt B[...]

[...]dai paesi fascisti portò negli Stati Uniti centinaia di letterati, studiosi, umanisti, musicisti, scienziati (tra cui Thomas Mann, Sigmund Freud, Arturo Toscanini, Bela Bartok, Bertolt Brecht, Gaetano Salvemini). Alcuni di essi, come Einstein e Fermi, contribuiranno in misura determinante a dare agli U.S.A., per un’intera epoca storica, il primato nel campo della

fisica moderna e conseguentemente in campo atomico.

Verso la fine del 1938 il New Deal poteva dirsi praticamente concluso. Il potere dei monopoli si presentava quanto mai saldo: nel 1938 poco più del 4% delle imprese controllava circa I'87% dei capitali a« mericani.

A. D. P

Nibbiano, Rappresaglia di

In seguito allo scontro avvenuto il

31.7.1944 tra un gruppo di partigiani e un reparto di nazifascisti in locazalità Stra’ di Nibbiano (Piacenza), una immediata rappresaglia venne ordinata contro la popolazione civile del Comune. Furono così trucidati nelle loro abitazioni 5 donne e

2 altri inermi cittadini: Teresa Cavallari, Clementina Riccardi, Luisa Riccardi, Maria[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 684

Brano: [...]bolscevizzazione” del partito, adottando quella struttura del “partito d'avanguardia” che, in realtà, evidenziava le ambiguità di fondo della loro strategia politica. La mancata comprensione della società capitalista in cui operavano, come della sua realtà operaia, portarono i comunisti a un sostanziale isolamento e al fallimento della loro azione sindacale, allontanandoli sempre più dal movimento operaio americano.

La Grande Depressione e il New Deal

L’origine della Grande Depressione, iniziata con il crollo della Borsa di New York e che sconvolse in pochi anni l’economia internazionale, risale alla Prima guerra mondiale e alle distorsioni produttive e finanziarie del dopoguerra, oltre che alle tensioni dovute all’irrisolto problema delle riparazioni e dei debiti bellici (v. Crisi economica del 1929). Durante gli anni Venti la borsa e l'economia avevano costituito un binomio inscindibile: la massiccia immissione di titoli aveva favorito investimenti e assicurato lo sviluppo, mentre la relativa stabilità dei prezzi faceva credere nel co[...]

[...]a della disoccupazione, evidenziando tutte le contraddizioni del sistema socioeconomico americano. A pre

scindere dalle responsabilità del presidente Hoover e della sua amministrazione, la crisi pose termine al periodo di maggioranza repubblicana, portando alla schiacciante vittoria del candidato democratico

F.D. Roosevelt (v.) che, nelle elezioni del 1932, si fece portavoce del diffuso malcontento con il suo programma di riforme, definito New Deal (v.).

Le misure adottate nella prima fase erano complessivamente basate sul ruolo equilibratore dell’intervento pubblico in materia economica e sul generale rafforzamento dell’esecutivo. L’intervento si articolò, da una parte, verso la ripresa economica con la istituzione del N.I.R.A. [National Industriai Recovery Act), legge approvata dal business e dal sindacato, nonché con il compito di regolare il sistema dei prezzi e degli investimenti. L’approvazione deW’Agricoltural Adjustment Administration prevedeva invece indennità agli agricoltori che dovevano ridurre la eccessiva produzione. Il[...]

[...] Federai Emergency Relief Act (F.E.R.A.), il Civilian Works Administration [C.W.A.) e il Public Works Administration [P.W.A.).

Durante la conferenza economica mondiale del 1933, Roosevelt decise una svalutazione del dollaro, che ebbe però effetti poco soddisfacenti sui prezzi, nonostante il costante afflusso di oro verso gli U.S.A.. La crescente opposizione al governo spinse a un’azione riformistica più drastica, avviando una seconda fase del New Deal (193539). Venne istituita una nuova agenzia [Works Progress Administration) che pre

vedeva un ampio intervento per l’assorbimento della disoccupazione; mentre con l’introduzione del Social Security Act nel 1935 gli U.S.A. ebbero la loro prima legislazione sul pensionamento e sussidi. Particolarmente importante fu l’iniziativa del New Deal in materia di lavoro, culminata nell’approvazione del Wagner Act (1935), con cui si sancì la libertà sindacale. Fu costituito l’ufficio [Labor Relation Board) che si proponeva di limitare la pratica repressiva degli imprenditori, agendo anche come arbitro nei conflitti e stabilendo così una forte convergenza tra sindacato e amministrazione democratica.

Per tutti gli anni Trenta si registrò una forte ripresa dell’attività sindacale, dopo la stasi del decennio precedente. Di fronte alla crescente opposizione padronale alle richieste di migliori condizioni, si rese necessario il superamento d[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 685

Brano: [...]ne dell'economia, soprattutto da parte dei gruppi d’interesse che erano stati colpiti dai provvedimenti legislativi. La Corte Suprema (organo tradizionalmente conservatore rispetto alla maggioranza del governo) dichiarò incostituzionali alcune delle riforme del 193536 e si rafforzò un fronte moderato di repubblicani e democratici all’opposizione.

Ormai, svuotato del proprio slancio riformista, già alla vigilia della Seconda guerra mondiale il New Deal era avviato al declino. L’intervento dello Stato in materia economica aveva però rivoluzionato la rete di rapporti politici, al di là dei risultati, e coagulato per la prima volta il consenso di forti e differenziati gruppi d’interesse, mantenendo un equilibrio tra le parti di fronte ai conflitti sociali.

Seconda guerra mondiale

Gli U.S.A. si prepararono all’intervento a favore degli Alleati, attraverso la stipulazione di trattati quali il Lend Lease (v. Affitti e Prestiti) del 1941, che prevedeva una serie di prestiti e rifornimenti, e la firma della Carta Atlantica (v.) con la Gran Br[...]

[...] Vennero infatti istituiti enti come il War Production Board e la War Manpower Commission per la regolazione della produzione e della manodopera; ma anche YOffice of Civilian Defence (per tener alto

Rootcvclls proWem ,» fe curb 1h« Tcndency indusTrial o^ni^aTTons Tb r0,« pr,e«» fcitcr 1W waò« ,1^> crabbina K,e .ntendtd «ffecTj ot laviriT sptnd.ng on ^>lic works, eie *

Nella vignetta, un quadro della situazione seguita all 'applicazione del New Deal: i corvi dell'alta finanza si gettano sui finanziamenti pubblici profusi dal l'amministrazione Roosevelt annullandone gli effetti

il morale sul fronte interno) e l'Office of Scientific Research and Development (che coordinò la ricerca e lo sviluppo di armi e materiale bellico, con una indubbia influenza negli anni successivi). L’esautoramento del programma riformista del New Deal fu accompagnato dall’impiego di uomini d’affari più capaci nella conduzione del governo e dalla soppressione di enti ispirati alla riforma sociale.

Le esigenze belliche permisero di raggiungere la piena occupazione (con l’impiego massiccio di donne e neri) e l’aumento dei salari. Un nuovo sistema di tassazione contribuì alla redistribuzione dei redditi, mentre una serie di provvedimenti, adottati nel 1942, favorì il congelamento dei prezzi dei beni di consumo e degli affitti. Si registrò un accrescimento del potere contrattuale dei sindacati, i cui rappresentanti entrarono a far parte di e[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 255

Brano: [...]e valsero nel 1941 l'inserimento nella lista delle « dieci persone più influenti » degli Stati Uniti, ma suscitarono anche molte critiche e una fioritura di vignette satiriche sui mezzi di informazione.

Assunto un vero e proprio ruolo di consigliere semiufficiale, essa divenne infatti « gli occhi e le orecchie » del presidente, compiendo in qualità di osservatore numerosi viaggi in tutti gli Stati per verificare l'impatto delle iniziative del New Deal (v.) e gli umori della gente nei confronti delTamministrazione.

II suo intervento nella vita politica americana assunse forme ancor più dirette attraverso la rubrica « My lay » (Il mio campo), quotidianamente pubblicata sulla stampa nazionale dal 1936. Se, nei primi anni, gli articoli si imperniarono particolarmente su temi “femminili”, dal 1939 essi assunsero un’impronta politicamente assai più spiccata, prendendo posizione su temi quali la politica assistenziale, il programma bellico, la coscrizione delle donne e la neutralità statunitense nel conflitto mondiale in termini che spesso ant[...]

[...]e dichiarazioni ufficialmente rese dal presidente.

Nel corso della Seconda guerra mondiale Eleanor Roosevelt svolse un notevole ruolo di ambasciatore sui teatri del conflitto, in Gran Bretagna (dove espresse a Churchill riserve sulla politica inglese) e nel sudest del Pacifico.

La morte del presidente, avvenuta nel 1945, non interruppe l'impegno pubblico di Eleanor né offuscò la sua immagine che simboleggiava gli obiettivi riformistici del New Deal e che durante la guerra era stata rafforzata dal suo appoggio a organizzazioni “radicali” di sinistra, come la American Youth Association. Un riconoscimento del suo impegno a favore dei principi umanitari e antirazzisti fu, neH’immediato dopoguerra, la sua nomina a presidente della commissione dell'O.N.U. incaricata di redigere la Dichiarazione universale dei Diritti dell’uomo (v.), approvata nel 1948.

Sul piano della vita interna del Partito democratico, d'altra parte, assai significativo fu l’appoggio da lei

assicurato nel 1948 all'elezione del democratico Harry Truman contro Henry A[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 215

Brano: [...]. Olivetti si assiste oggi a una ripresa di interesse, dopo che per anni una pubblicistica affrettata o di parte lo aveva liquidato con le etichette di « utopismo » o di « paternalismo illuminato »». Tale ripresa di interesse è da collegarsi ali'ampliarsi del dibattito e delle riflessioni sui problemi del decentramento politicoamministrativo e sulla democrazia di base.

Se da un lato sono evidenti, sul pensiero di A. Olivetti, le influenze del New Deal, delle varie correnti del riformismo socialista e dello spiritualismo francese di Maritain e Mounier, va altresì osservato come sia soprattutto l’attività di razionalizzazione dell’organizzazione aziendale il punto di partenza per riflessioni che si ampliano dalla sfera produttiva a quella politicosociale. Avendo importato dagli Stati Uniti il modello del taylorismo e la prassi razionalizzatrice che rendeva completamente eterodeterminato e sempre più dequalificato il lavoro operaio, Olivetti fu capace di concepire alternative a tale modello (d’altra parte il. dibattito suH’organizzazione del [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 132

Brano: [...] (1926); La Democratie (1933); La désagregation de l'Europe (1938); Le meditazioni dell'esilio (1946); Rivelazioni (1948).

Nixon, Richard Milhous

N. a Yorba Linda (USA) il 9.1.1913; 37° presidente degli Stati Uniti. Proveniente da famiglia piccoloborghese, si laureò in legge e dal 1946 prese parte alla vita politica nelle file del Partito repubblicano, in California, impegnandosi nella lotta contro la superstite politica rooseveeltiana del New Deal. A 33 anni entrò alla Camera battendo il democratico Woorhis, dopo averlo accusato di essere troppo « arrendevole » verso i comunisti.

Sostenitore del maccartismo

Deputato per il Partito repubblicano dal 1947 al 1951, con l’inizio del maccartismo Nixon si distinse quale membro della Commissione per le attività antiamericane, conducendo un'intensa campagna contro le pretese infiltrazioni comuniste nella pubblica amministrazione. Vivacemente attaccato dalla stampa del Partito democratico, nel 1952 fu oggetto di accuse di corruzione che offuscarono alquanto la sua immagine. Ma Nixon reagì [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 112

Brano: [...]re occasioni: Franco Bonaccini, Artemio Cabassi, Gino Felisa, Giuseppe Bonfanti.

Nevicarli, Giuseppe

N. a Pianella (Pescara) il 14.1.1905; contadino.

Appartenente alla setta religiosa dei Testimoni di Geova (v.), nell’autunno 1939 fu arrestato con altri 25 correligionari sotto l’accusa di « costituzione di associazione antinazionale, offese a Mussolini e al papa ». Deferito al Tribunale speciale, fu condannato a 8 anni di reclusione.

New Deal

Nome del programma economico lanciato dal presidente degli Stati Uniti (v.) F. D. Roosevelt nel 193334 per superare le conseguenze della « grande crisi » (v. Crisi economica del 1929), gestendo le basi di una nuova economia, sempre a base capitalistica ma più adeguata allo sviluppo raggiunto dalle forze produttive in America.

Le elezioni presidenziali americane del novembre 1932 avevano portato al potere i democratici e il neopresidente Roosevelt, vincitore con ol



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 250

Brano: [...]zione a Ellis lsland e compì studi di legge. Durante la Prima guerra mondiale comandò una scuola di aviatori e poi le forze aeree americane in Italia.

Eletto nel 1917 membro della Camera dei rappresentanti, nel 1919 divenne presidente del Consiglio municipale di New York. Nel 1933 fu eletto sindaco della città e si accinse a una radicale riforma della pubblica amministrazione locale, da tempo notoriamente corrotta. Seguendo le indicazioni del New Deal rooseveltiano, diede inizio a una vasta opera di ammodernamento e di sviluppo della metropoli, facendo costruire tra l'altro il grande aeroporto che reca oggi il suo nome.

Nel 1940, dopo lo scoppio della Seconda guerra mondiale, fu a capo della Commissione mista di difesa U.S.A.Canada e nel 1941 fu preposto all’Ufficio per la difesa civile. Durante gli anni del conflitto divenne popolare in Italia per i suoi messaggi radiofonici di inco

raggiamento alla lotta antifascista. Dimessosi da sindaco nel 1945, continuò a battersi per il mantenimento della politica rooseveltiana all’interno com[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 109

Brano: [...]’azione » statunitense. Di conseguenza il Senato americano rifiutò di ratificare il trattato di Versailles sottoscritto il 28.6.1919 da Wilson e gli U.S.A. non aderirono alla Società delle Nazioni.

Seconda guerra mondiale

Negli anni che precedettero lo scoppio della Seconda guerra mondiale

i fautori dell’isolazionismo si schierarono con l’ala più reazionaria dell’opposizione alla politica riformista del presidente F.D. Roosevelt detta « New Deal ». Nel 193537 essi riuscirono a far passare la cosiddetta legge « sulla neutralità », le cui clausole proibivano la vendita di armi a paesi belligeranti, l’offerta a questi di crediti o prestiti, e perfino il trasporto su navi statunitensi delle merci a essi destinate. Queste misure furono accolte con favore dai paesi del blocco fascista e infatti, poche settimane dopo, quando si ebbe l’aggressione fascista in Etiopia, si vide come la legge « sulla neutralità » agisse di fatto a favore degli aggressori: contro il parere di Roosevelt, il Congresso americano rifiutò di partecipare alle sanzioni[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine New Deal, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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